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10 | la cena de le ceneri |
terzo, che cotal moto procede da principio interno necessariamente, come da propria natura, ed anima; con la qual verità si distruggono molti sogni, tanto circa il moto attivo de la luna, sopra l’acque ed altre sorti d’umori, quanto circa l’altre cose naturali, che par che conoscano il principio di lor moto da efficiente esteriore. Quarto determina contra que’ dubbii, che procedono con la stoltissima ragione de la gravità e levità di corpi, e dimostra, ogni moto naturale accostarsi al circolare, o circa il proprio centro o circa qualch’altro mezzo. Quinto fa vedere, quanto sia necessario, che questa terra ed altri simili corpi si muovano non con una, ma con più differenze di moti, e che quelli non denno esser più, nè meno di quattro semplici, ben che concorrano in un composto; e dice, quali sieno questi moti ne la terra. Ultimo promette di aggiungere per altri dialoghi quel che par che manchi al compimento di questa filosofia, e conchiude con una adiurazione di Prudenzio.
Restarete maravigliato, come con tanta brevità e sufficienza s’espediscano sì gran cose. Or qua se vedrete talvolta certi men gravi propositi, che par che debbano temere di farsi innante a la superciliosa censura di Catone, non dubitate; perchè questi Catoni saranno molto ciechi e pazzi, se non sapran scuoprir quel ch’è ascosto sotto questi siseni. Se vi occorrono tanti e diversi propositi attaccati insieme, che non par che qua sia una scienza, ma dove sa di dialogo, dove di comedia, dove di tragedia, dove di poesia, dove d’oratoria, dove lauda, dove vitupera, dove dimostra ed insegna, dove ha or del fisico, or del matematico, or del morale, or del logico, in conclusione non è sorte di scienza, che non v’abbia