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proemiale epistola | 7 |
rali speculazioni, ancora altre metafisiche, altre matematiche, altre naturali.
Onde vedrete nel primo dialogo proposti in campo doi suggetti con la ragion de’ nomi loro, se la vorrete capire; secondo in grazia loro celebrata la scala del numero binario: terzo apportate le condizioni lodabili de la ritrovata e riparata filosofia; quarto mostrato, di quante lodi sia capace il Copernico; quinto postivi avanti li frutti de la nolana filosofia, con la differenza tra questo, e gli altri modi di filosofare.
Vedrete nel secondo dialogo prima la causa originale de la cena; secondo una descrizion di passi, e di passaggi, che più poetica e tropologica forse, che istoriale, sarà da tutti giudicata; secondo, come confusamente si precipita in una topografia morale, dove par che con gli occhi di Linceo quinci e quindi guardando, non troppo fermandosi, cosa per cosa, mentre fa il suo cammino; oltre che contempla le gran macchine, mi par che non sia minuzzarla, nè petruccia, nè sassetto, che non vi vada ad intoppare. Ed in ciò fa giusto com’un pittore, al qual non basta far il semplice ritratto de l’istoria, ma anco, per empir il quadro e conformarsi con l’arte a la natura, vi dipinge de le pietre, di monti, de gli arbori, di fonti, di fiumi, di colline; e vi fa veder qua un regio palagio, ivi una selva, là un straccio di cielo, in quel canto un mezzo sol che nasce, e da passo in passo un uccello, un porco, un cervio, un asino, un cavallo: mentre basta di questo far veder una testa, di quello un corno, de l’altro un quarto di dietro, di costui l’orecchie, di colui l’intiera descrizione, questo con un gesto, ed una mina, che non tiene quello e quell'altro, di sorte che con maggior sa-