circa; ove da quattro punti de la eclittica fa la crida de la generazione, de l’adolescenzia, de la consistenzia e de la declinazione di sue cose. Terzo, per la rinovazione di secoli participa un altro moto, per il quale quella relazione, ch’ha questo emispero superiore de la terra a l’universo, venga ad ottener l’emispero inferiore, e quello succeda a quella del superiore. Quarto, per la mutazione di volti e complessioni de la terra, necessariamente gli conviene un altro moto, per il quale l’abitudine, ch’ha questo vertice de la terra verso il punto circa l’artico, si cangia con l’abitudine, ch’ha quell’altro verso l’opposito punto de l’antartico polo. Il primo moto si misura da un punto de l’equinoziale de la terra; sì che torna o al medesmo, o circa il medesmo. Il secondo moto si misura da un punto imaginario de l’eclittica, ch’è la via de la terra circa il sole, sin che ritorna al medesmo, o circa quello. Il terzo moto si misura da l’abitudine, ch’ha una linea emisperica de la terra, che vale per l’orizonte, con le sue differenze a l’universo, sin che torni la medesma linea, o proporzionale a quella, a la medesma abitudine. Il quarto moto si misura per il progresso d’un punto polare de la terra, che, per il dritto di qualche meridiano passando per l’altro polo, si converta al medesmo, o circa il medesmo aspetto, dove era prima. E circa questo è da considerare, che, quantunque diciamo esser quattro moti, nulla di meno tutti concorrono in un moto composto. Considerate, che di questi quattro moti il primo si prende da quel, che in un giorno naturale par che circa la terra ogni cosa si muova sopra i poli del mondo, come dicono. Il secondo si prende da quel, che appare, ch’il sole in un anno circuisce il zodiaco tutto, facendo ogni gior-