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122 | la cena de le ceneri |
cause, tra quali inezie quella è una de le regine, che dice, li raggi perpendicolari e retti esser causa di maggior caldo, e li acuti ed obliqui di maggior freddo, il che però è accidente del sole, vera causa di ciò, quando persevera più, o meno sopra la terra. Raggio riflesso e diretto, angolo acuto ed ottuso, linea perpendicolare, incidente e piana, arco maggiore e minore, aspetto tale e quale, son circostanze matematiche e non cause naturali. Altro è giocare con la geometria, altro è verificare con la natura. Non son le linee e gli angoli, che fanno scaldar più o meno il fuoco, ma le vicine e distanti situazioni, lunghe e brievi dimore.
Teo. La intendete molto bene; ecco come una verità chiarisce l’altra. Or, per conchiudere il proposito, questi gran corpi, se fusser mossi da l’estrinseco, altrimenti che come dal fine e bene desiderato, sarebbono mossi violente — ed accidentalmente; ancor che avessero quella potenza, la qual è detta non ripugnante, perchè il vero non ripugnante è il naturale, ed il naturale, o voglia, o no, è principio intrinseco, il quale da per sè porta la cosa, dove conviene. Altrimenti l’estrinseco motore non muoverà senza fatica, o pur non sarà necessario, ma soverchio; e se vuoi, che sia necessario, accusi la causa efficiente per deficiente nel suo effetto, e che occupa li nobilissimi motori a mobili assai più indegni, come fanno quelli, che dicono l’azioni de le formiche ed aragne esserno non da propria prudenza ed artificio, ma da l’intelligenze divine non erranti, che le donino, verbi grazia, le spinte, che si chiamano instinti naturali, ed altre cose significate per voci senza sentimento. Perchè, se domandate a questi savii, che cosa è quello instinto, non sapranno dir altro, che