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90 | la cena de le ceneri |
ultima superficie, ma anco in quelle, che sono interiori, accade, che a la vista de l’orizonte così una convessitudine doni loco a l’altra, che non può avvenire quell’impedimento, qual veggiamo, quando tra gli occhi nostri ed una parte del cielo s’interpone un monte, che, per esserne vicino, ne può togliere la perfetta vista del circolo de l’orizonte: la distanza dunque di cotai monti, i quali seguono la convessitudine de la terra, la quale non è piana, ma orbicolare, fa, che non ne sii sensibile, l’essere entro le viscere de la terra; come si può alquanto considerare ne la presente figura,
dove la vera superficie de la terra è A B C, entro la quale superficie vi sono molte particolari del mare, ed altri continenti, come per esempio M, dal cui punto non meno veggiamo l’intiero emispero, che dal punto A ed altri de l’ultima superficie. Dal che a ragione è da dui capi, e da la grandezza de la terra, e da la convessitudine circonferenziale di quella; per