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una classe numerosa di fatti; di un fatto che si ripete, e che secondo voi si ripete di frequente, e dovrebbero vederlo tutti. Ma, rispondo, un omicidio, un incendio, uno scontro ferroviario, un naufragio, sono pur troppo fatti che si ripetono, che si leggono tutti i giorni sulle gazzette, eppure non ne ho veduto mai nessuno, e faccio voto di crederci senza vederne.
«Ma se questi fatti fossero veri, dovrebbero essere verificabili. Le verità della matematica e della fisica sono verificabili». - Rispondo prima che l’esperimento è una cosa che dovete sempre domandare, ma non sempre potete pretendere. Perchè per sapere che un fatto è, basta vederlo quando si produce naturalmente; ma per produrlo si richiedono due condizioni: la prima, che se ne conosca la causa; la seconda, che questa causa dipenda dalla nostra volontà. Perciò l’astronomia non è sperimentale; può predire le ecclissi, ma non produrle. E molti fenomeni non si possono nemmeno predire, e quindi non si può, nonchè produrli, nemmeno cercar la occasione di vederli, eppure sono verissimi. Rubo un bell’esempio al d’Assier: una volta non si ammettevano pietre cadenti, perchè i testimoni erano molti rari, e a questi il Lavoisier rispondeva colla solita negazione a priori delle pietre in cielo non ce ne sono, dunque non ne possono cadere; fin che ne cadde una così grossa, con tanta luce e fragore, e andò in tanti frammenti, che si dovette cambiare e si disse: delle pietre ne cadono, dunque in cielo ce ne sono. Ma la caduta di pietre dal