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siano molto deboli, (e per es. che il Lombroso e i suoi quattro alienisti fossero molto sensitivi, psicopatici, nevrastenici e mezzo isterici), o che il medio abbia una gran forza, una forza magnetica eccezionale. Ad ogni modo questa forza psichica sarebbe una causa esterna, e queste allucinazioni non sarebbero più allucinazioni nel senso ordinario della parola; poi questa forza psichica sarebbe una forza finora ignota, una forza occulta; e poi vedremo più innanzi che non potrebbe spiegare che una piccola parte dei fatti medianici. Io non posso a meno di esclamare fin d’ora col capitano Burton, il celebre esploratore: «Se qualche cosa potesse farmi fare il gran salto dalla materia allo spirito, sarebbe l’estrema e completa irragionevolezza delle ragioni con cui si spiegano le manifestazioni».
2º Di un allucinazione così comune, da doversi tenere come regolare, non vedrei dunque una spiegazione piana e naturale. Ma dico di più, che non è un’allucinazione. Qual’è infatti il criterio della verità? la concordanza; perchè, come si suol dire, la verità è una, o, come diceva Diodoro Crono, la verità è sempre coerente. E qual’è il segno infallibile dell’errore? la contraddizione. Perciò una sensazione isolata, che non concorda col gruppo di sensazioni che abbiamo a un dato momento, potrà sempre essere un’allucinazione. Una notte, tormentato dall’insonnia, mi parve di sentire distintamente alla mia sinistra, un pò in alto, le parole Gesù, Giuseppe e Maria, che non avevano alcuna connessione con ciò che stavo pensando; non dubitai un istante che l’insonnia