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di Oxford, e l’astronomo Huggins. Convinti dei fatti erano pure: il Barrett, professore di fisica alla Università di Dublino; Gregory, professore di chimica all’Università di Edimburgo; il Chambers, giurista, autore di una Storia naturale della creazione, tradotta nientemeno che dal Vogt, ecc. Tutti poi sanno che la realtà dei fenomeni spiritici fu attestata con pubblica relazione dal comitato della Società dialettica di Londra1; comitato che si era costituito prevedendo di smentire una superstizione che cominciava a generalizzarsi; comitato composto di 33 persone, tutte distinte per posizione scientifica e sociale; comitato che si suddivise in sei piccoli comitati, ciascuno dei quali tenne numerose sedute, e finì per convenire che i fenomeni erano reali. Finalmente aggiungo che lo scorso anno, nel congresso dell’associazione britannica pel progresso delle scienze, il Lodge, che è uno dei tre o quattro primi fisici d’Inghilterra, e credo sia anch’egli membro della Società Reale, essendo stato nominato presidente della sezione della fisica in quel congresso, lesse un discorso intitolato: I problemi attuali delle scienze fisiche; nel quale sostenne che è ora che i fisici si occupino dello spiritismo, questo paria della scienza, e disse fra altro: «Quanto a me, la mia convinzione è fatta; i nostri processi ordinarj di osservazione e d’esperimento stabiliscono in modo sicuro
- ↑ Report on Spiritualism of the Committee of the London Dialectical Society, 1871