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mano che ci aveva toccati e fatti degli apporti nell’oscurità. E questa non poteva esser la mano dell’Eusapia, a meno che l’Eusapia avesse un braccio come un serpente boa.

15º Tuttavia non eravamo abbastanza contenti, perchè le mani del medio non erano rimaste sul tavolo, visibili. Ma nella seduta del 15 ottobre, nelle stesse condizioni, salvo che le mani del medio erano sul tavolo, visibilissime, distanti fra loro, e tenute dai signori Richet e du Prel, ambedue furono toccati più volte, e attraverso la tenda, e sotto al tavolo. Poi, l’agente occulto avendo domandato l’oscurità coi cinque colpi convenzionali, il prof. Richet propose che, per distinguere le mani del medio anche nell’oscurità; gli si avvolgessero le dita della mano sinistra in un nastro di caoutchouc; e così si fece. Nell’oscurità il medio in trance domandava: «Siete sicuri delle mani del medio?» Il prof. Richet rispondeva: «Io tengo una mano sinistra, con caoutchouc.» E il dottor du Prel rispondeva: «Io tengo una mano destra, senza caoutchouc.» Noi, in catena, si stava per ridere, quando due formidabili colpi sul tavolo, dati colla palma di una mano, ci fecero trasalire; e il prof. Richet fu vivamente toccato. E così si continuò per qualche tempo, due denunciando ad ogni istante la posizione delle mani dell’Eusapia, e un terzo (chi?) toccando e picchiando. Creda, signor Torelli, che dietro la tenda non c’era il signor Chiaia. Abbia pazienza, se non vuol ammettere lo spiritismo, bisogna che ammetta la teoria dello sdoppiamento