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a Finzi e Gerosa quando, sperimentando a Napoli, producevano istantaneamente la luce elettrica.
8º Poi vengono i fenomeni alla luce, che non si possono produrre colla sostituzione delle mani. E prima la levitazione del tavolo mediante solo contatto. Non è esatta l’osservazione del signor Torelli che il tavolo deve avere una forma determinata, che stando seduti intorno non ci si vede sotto, che si alza con poca luce, quando nessuno se l’aspetta più, facendo un piccolo salto, di qualche centimetro da terra, per una frazione di minuto secondo. Io invece ho veduto sollevarsi tavoli di diversi pesi e dimensioni; anche mentre il medio era seduto lateralmente; o mentre al medio si univa una persona sola, e le altre stavano attorno a guardar sopra e sotto il tavolo e a tenerle i piedi; e al momento promesso, e per più di sessanta centimetri; e star per aria, oscillando, per più di cinque secondi.
9º Poi vengono i movimenti a distanza. In casa Finzi con poca luce abbiamo visto e udito muoversi e battere ripetutamente il giogo di una bilancia che era almeno a un metro di distanza dietro il medio; e con piena luce abbiamo veduto avvicinarsi e battere contro il tavolo e alzarsi, su due piedi una sedia di dieci chili che, secondo me, sarà stata a trenta centimetri dal tavolo, mentre le mani del medio erano sul tavolo. E a Napoli Lombroso e i suoi compagni hanno veduto avvicinarsi a loro un grosso mobile assai più distante. Qui non servono più le mani; ci vogliono dei fili. E questi fili non possono esser preparati,