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Prima di dare il commiato al lettore e l’imprimatur al libro, io mi rivolgo indietro, e mi domando se esso non è in contraddizione colle mie opinioni passate, col mio insegnamento e col mio Manuale di psicologia, finito di scrivere nell’88, e stampato nell’89. Se dovessi contraddire le mie opinioni passate, ciò mi farebbe dubitare troppo delle mie opinioni presenti. L’Osservatore Cattolico e l’Uomo di Pietra si sono degnati di occuparsi del professore di filosofia nel liceo Manzoni per dire che era un materialista e che negava l’esistenza dell’anima; chi sentirà dire che oggi questo professore ammette anche le apparizioni dei morti, crederà, non ad una conversione a destra o a sinistra, ma addirittura a un front’indietro. Io invece, più ci penso, più credo di essere andato avanti. Se do uno sguardo al mio Manuale di psicologia, vedo ch’io sosteneva che la psicologia dev’essere aiutata dalla fisiologia del sistema nervoso (p. 9, ss.); e lo sosteneva perchè in questa vita, in questo mondo, il pensiero è funzione del cervello, ossia il cervello è una condizione del pensiero (p. 328); e tutto questo lo sostengo ancora. Io diceva pure che se, quanto all’esistenza ed all’immortalità dell’anima, la vecchia fisiologia non può provare il no, la vecchia psicologia non provare il si (p. 342); e questo lo sostengo ancora. E lo sostengo perchè, se ero positivista, lo sono ancora; cioè non ammetto che i ragionamenti fondati sui fatti, sull’esperienza; e la vecchia psicologia ragionava a priori, e dimostrava l’immortalità col ragionamento di Platone, cioè partendo dalla