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effetti da produrre; ossia ad una intelligenza troppo inferiore alla nostra per produrre effetti così superiori alla nostra; 5° Bisogna sostenere che noi conosciamo queste intelligenze occulte meglio di quello che si conoscano loro; che esse sono anzi in un errore continuo e universale; e che sono tratte in errore dalle storielle antiche e odierne di apparizioni di defunti, le quali sono tutte bugie od allucinazioni; ossia mettersi in contraddizione colla causa stessa dei fatti, non che colla tradizione più antica e colle osservazioni contemporanee più autentiche. Dunque avevo torto di dire che l’ipotesi dell’incosciente non serve a spiegar i fatti che cessando di essere semplice e naturale; si può renderla complicata, maravigliosa e contradittoria, e non spiega ancora nulla. Il fatto è questo: che si fanno degli sforzi eroici per negare i fatti; e quando si è costretti ad ammetterli, si fanno ancora dei tentativi disperati per negarne le conseguenze.
Se i fatti medianici non sono prodotti dall’incosciente del medio, nemmeno coll’aiuto degli astanti, (teoria dell’intelligenza collettiva), o degli assenti, - e se non si vuol ricorrere ad altri animali che non sieno gli uomini, - bisognerà ammettere che l’intelligenza occulta è quella di uno spirito; se non si vogliono ammettere spiriti dei defunti, bisognerà ammettere angeli o demoni. Ma gli angeli non ci ingannerebbero, dicendo di essere quello che non sono. Restano i demoni della Chiesa e gli elementali degli occultisti. Ma: 1º questi esseri sono più ipotetici dei defunti, perchè non li abbiamo mai visti vivi; 2º,