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delle due retine; è come se voi ci vedeste coll’occhio sinistro, e un X vi scrivesse colla vostra mano che cosa vede (senza averne coscienza) col vostro occhio destro, e vedesse un cammello dove voi vedete una giraffa. Sono fatti senza analogia nell’esperienza; nel libro di Janet sull’automatismo non vedo esempi che li giustifichino; e se pure i psichiatri ne hanno visto qualche esempio nei manicomj, sono certo più rari che le fotografie dei fantasmi.
B) Per spiegare coll’incosciente come l’intelligenza occulta dica delle cose ignote al medio, si ricorre alla suggestione mentale degli astanti sul medio, all’intelligenza collettiva. Ora la suggestione mentale io l’ammetto, avendola sperimentata per più mesi con suggestioni mentali (innocue, s’intende), su quasi tutti quelli che mi capitavano davanti, fino che ho avuto delle prove luminose. Ma è una cosa che la scienza non ammette ancora.
C) Ma la collaborazione degli astanti non basta. Per spiegare coll’incosciente i frequenti avvisi di morte di persone che il medio e gli astanti credono vivi, bisogna ammettere la suggestione mentale a distanza dei morenti sull’incosciente del medio o degli astanti cioè la telepatia incosciente. Ora la stessa telepatia cosciente è un fatto nuovo per la scienza, più nuovo ancora che la suggestione mentale; e quindi è, se prendiamo la scienza per giudice della natura, poco naturale. Inoltre la telepatia è sul limitare dello spiritismo; perchè, sebbene si possa spiegare fisicamente, come azione di un cervello su un altro,