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può dire impossibile, non si può dire impossibile nemeno la comunicazione coi morti.
Quanto al secondo punto: i fatti sono provati dalla testimonianza di migliaia di persone; e fra queste ve n’è forse un centinaio di autorevoli che ammette di averli veduti, una decina di uomini insigni che ne ha sostenuto a spada tratta la realtà. C’è poi un personaggio autorevolissimo per me, che sono io, il quale, sebbene non abbia ancora potuto verificar tutti i fenomeni spiritici, ha però verificato i più incredibili, e quindi non vuol avere la testardaggine di negare ancora gli altri, quando sono accettati da Crookes, Zöllner e Wallace.
Quanto al terzo punto, voglio sperare che gli avversarj leali concederanno almeno questo: che, se esaminiamo l’ipotesi spiritica secondo i tre criterj di cui dicemmo doversi tener conto nella scelta d’una buona ipotesi, possiamo concludere così: 1° l’ipotesi spiritica è molto semplice; 2° spiega benissimo la testimonianza unanime ed ostinata delle intelligenze occulte; spiega bene la maggior parte degli altri fatti; può bastar a spiegare anche la rarità delle buone comunicazioni, se teniamo conto della difficoltà di comunicare; e solo pare che non s’accordi colla troppa frequenza delle mistificazioni, che ci farebbe supporre troppo grande il numero degli spiriti sciocchi in confronto degli uomini sciocchi; 3º il difetto di questa teoria è di non esser naturale. Ma in primo luogo con questo non voglio concedere che, se fosse vera, sarebbe una cosa sopranaturale, una cosa contro e nemmeno