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attraverso al medio, colla condizione fisica e morale degli spiriti, coll’indifferenza, lo scetticismo e l’imperizia nostra, e colla brevità del tempo dacchè si sono riprese le comunicazioni. Ciò non proverebbe nulla contro le buone prove che si hanno. I fenomeni medianici si possono dividere in tre classi: per la maggior parte si potrebbero spiegare senza lo spiritismo; ce ne sono anzi alcuni che non si possono spiegare collo spiritismo, Quando l’Eusapia in trance parla in nome di John, si potrà dubitare; sebbene viceversa io mi sia fatta la convinzione che, durante gli esperimenti, essa parla spesso per suggestione di John, anche quando è sveglia e crede di parlare per proprio conto; non è una cosa ch’io possa dimostrare come l’esistenza del sole, ma sette od otto piccole osservazioni sulle cose che diceva, e sul come e sul quando le diceva, mi hanno fatto l’impressione invincibile che fosse così. Ma quando ciò che l’intelligenza occulta dice di vero è noto al medio, e ciò che dice di nuovo pel medio è tutta bugia, come succede spesso, è molto più naturale attribuire e la verità e la bugia all’incosciente del medio che all’intervento di un defunto burlone. E quando un medio, la signorina Pribitkow, vuole ed ottiene che il tavolo, dal quale essa era distante, e che si diceva mosso da Hahnemann, il fondatore dell’omeopatia, dichiarasse che l’omeopatia era una pazzia (Aksákow, 579), ciò mi prova una altra volta che la forza psichica basta a spiegare i fenomeni fisici medianici che ho posti nella terza classe, e che non tutti i fenomeni medianici sono spiritici. Ma se