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e uno spirito architetto. Pochi sanno capire, come il Lodge, (Proceedings, VI, 448, S.), che lo spirito di Phinuit, medico marsigliese, parlando per bocca di Mrs. Piper, inglese, mentre questa è in trance, non può parlare che un inglese infranciosato. Così il Varley, insigne elettricista, domandava agli spiriti perchè non ci hanno mai dato cognizioni scientifiche nuove; la loro risposta, tutta sensata, ma un pò lunga per esser citata per intero, conclude che per questo ci vorrebbe un medio scienziato che sapesse tradurre con parole intelligibili idee scientifiche; e il Varley fa un calcolo, pur lungo a citare, secondo il quale non si potrebbe, in media, avere un medio scientifico che ogni dieci generazioni. Ma alla sua osservazione bisogna aggiungere che gli scienziati non interrogano mai i medii; così, se l’etrusco non si capisce ancora, può esser anche perchè i filologi non sono spiritisti e gli spiritisti non sono filologi.
IV. Le comunicazioni sono scarse anche perchè non è che una quarantina d’anni che gli spiriti sono riusciti a far comprendere che vogliono comunicare con noi. Ma, ho sentito dire, se fosse vero che gli spiriti desiderano stabilir delle comunicazioni fra i due mondi, a quest’ora sarebbero divenute facili. È una delle ragioni che ritornano più spesso, anche per altre questioni, e che esercitano di più la mia rassegnazione. Quanto è ripetuta, altrettanto è irragionevole. Consiste nel non tener conto che, non solo per la fisica, ma per tutte le scienze, una dalle condizioni dei fatti è il tempo. È vero che, appena