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e sopratutto quando si hanno simultaneamente prove intellettuali e prove fisiche della identità del defunto. Uno degli esempi più convincenti, sia per la molteplicità delle prove, sia per la sua autenticità, è quello molto noto, che l’Aksàkow rammenta sulla fine del suo libro. Quando si ha solo una comunicazione in cui si riconosce lo stile del defunto, o solo un fantasma come quello famoso di Katie King, che nessuno conosceva, si può dubitare; ma mi par difficile dubitare di Estella, la moglie di Livermoore. Era questi un banchiere notissimo a Nuova-York, affatto scettico prima di cominciare gli esperimenti. Ma ebbe la fortuna di poter fare gli esperimenti col celebre medio Katic Fox, per più di trecento sedute, in cinque anni. Dopo la 43ª si presentò, e poi tornò molte volte, il fantasma di Estella, moglie defunta di Livermoore. Mentre egli teneva le mani del medio, il fantasma intero di Estella era visibile, anche alla luce; questo fantasma intero, o solo il busto, si sviluppava da una sfera luminosa davanti ai due o tre astanti, e restava visibile anche per più di un’ora; lo specchio lo rifletteva. Estella invisibile fu fotografata e il ritratto fu riconosciuto dagli amici. Il fantasma tangibile di Estella permise di tagliare un pezzo della sua veste, che pareva materiale, ma presto divenne invisibile; lo stesso accadeva dei fiori che portava. Ma il più importante è che, mentre Livermoore teneva il medio per le mani, questo fantasma scriveva spesso, anche su carta portata di fuori, anche visibilmente, anche in francese (che il medio non sapeva) e colla sua