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Ben altro nemico è la Chiesa; ma coi credenti per fede è inutile discutere colla ragione. Della discussione tra la ragione e la fede si può dire quello che diceva Bismarck della guerra fra l’Inghilterra e la Russia: che è come la guerra tra l’elefante e la balena. Il solo modo di combattere la Chiesa è di sottrarre la gioventù alla sua suggestione, e di insegnar ai giovani a pensare colla loro testa, a non giudicare di ciò che non hanno studiato, a non negare temerariamente, ma a non ammetter nulla ciecamente, senza prove, nè che il pensiero è una secrezione del cervello, nè che Cristo s’incarna nell’ostia. Quanto alla falange di quelli che restano, se sono indifferenti, o scettici o materialisti di proposito, non c’è nulla da fare; se invece sono giovani, che sappiano dubitare, sperimentare, far delle ipotesi, discutere il pro ed il contro, il difficile sarà persuaderli che degli spiriti ce ne sono; ma quando siano convinti di questo, non sarà difficile persuaderli che sono spiriti umani; non troveranno certamente che l’ipotesi del diavolo o degli elementali sia più naturale che quella dei defunti.
Infatti, in primo luogo, sebbene i defunti non possiamo più vederli (senza medii molto potenti), almeno li vedevamo una volta, e quindi è meno assurdo lo sperare di vederli. I morenti, che partono per un gran viaggio, come annunciano essi stessi in parecchie apparizioni telepatiche (per esempio quella del fidanzato della domestica del Richet, n. 698 del libro di Myers, ecc.), si può pensare che tornino, od almeno che ci scrivano. Ma gli altri non sono