Pagina:Brofferio - Per lo spiritismo.djvu/311

l’attribuir poi a un’incosciente solo un fenomeno magico, per esempio un apporto, che tutti insieme non siamo capaci di imitare, non che colla sola volontà, nemmeno colle mani e colle macchine; e che non possiamo neppur capire, tanto che fino a ieri Lombroso lo ha creduto impossibile, - piuttosto che ammettere un’intelligenza superiore alla nostra, perchè questa non avrebbe un corpo visibile per noi, - mi pare che sia ammettere una cosa contraria alla ragione per non esser costretti ad ammettere una cosa contraria alle abitudini dei nostri sensi e della nostra immaginazione; non è questo il modo di ragionare che ha convinto gli astronomi del moto della terra;

l’attribuire poi queste operazioni magiche, le quali richiederebbero cognizioni trascendentali, ad un essere che sarebbe, non soltanto ignorante, non soltanto incosciente, ma addirittura pazzo, poichè s’immagina d’esser lo spirito d’un morto, mentre è un centro cerebrale esaltato, e che appunto in quest’immaginazione incoscientemente pazza avrebbe l’energia adatta a fotografare la vostra immagine di un defunto, mi par proprio che sia un preferire l’antinaturale al sopranaturale; mi pare proprio (scusi il Lombroso a cui gli spiritisti devono esser grati), una cosa priva d’ogni credibilità, e che tanto varrebbe far parlare gli stessi cadaveri ed anche le pietre;

e pazienza se quest’ipotesi spiegasse qualche cosa che lo spiritismo non spieghi; ma, se spiegare significa far capire, non ispiega niente; alla fisiologia non sa dire