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il fantasma; l’anima dovrebbe rinascere e rimorire ad ogni esperimento. E finalmente non possono essere gli spiriti, perchè sono visibili e tangibili anche le loro vesti e i loro ornamenti; ma non ci può essere uno spirito delle stoffe o degli anelli. Non sono dunque i defunti, ma copie temporanee dei corpi che i defunti avevano. Se sono copie, imitazioni, qualcuno le fabbrica. La domanda che cosa sono ci ha dunque condotto a questa: chi le fa?
Le intelligenze occulte dicono di esser loro che le producono, materializzandosi, affinchè i viventi riconoscano in esse i loro defunti. Ma quest’asserzione delle intelligenze occulte non è che un’asserzione; fin che la sua verità non è provata, noi possiamo sospettare che queste intelligenze occulte siano esseri che si ingannano (per es. gli incoscienti dei medii), o che vogliono ingannarci (per es. diavoli od elementali).
Egli è vero che una prova della loro asserzione ci sarebbe precisamente nella somiglianza dei fantasmi coi defunti. Ma è una prova insufficiente; perchè finora non è generalmente accettato, ch’io sappia, il principio che le copie non possano essere fatte che dagli originali.
E nemmeno si può argomentare, nel caso nostro, che queste copie le fanno gli originali, dal modo in cui sono fatte, perchè non sappiamo in che modo si facciano. Egli è vero che i sedicenti spiriti si sono provati a dircelo. Dicono che quando trovano dei viventi i cui fluidi si armonizzano coi loro, possono immedesimarsi con loro, e agire sulla materia, adoperando l’energia dei viventi, che