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londinese, ma ancora più straordinari; parla di fantasmi che picchiano alla porta, appariscono a 17 persone, entrano urtando la gente, parlano e scrivono; parla perfino di un fantasma che si lagnava di aver sete ed avrebbe bevuto un bicchier d’acqua non fantastico. E per il momento possiamo ammetter che sian tutte storie vere, poichè queste storie sarebbero documenti contro lo spiritismo.

Ora davanti a questa obbiezione, che i fantasmi degli esperimenti medianici potrebbero non esser fantasmi di defunti, perché ci sono fantasmi dei viventi, bisogna fare due concessioni. La prima è che non solo un’apparizione medianica può esser un fenomeno di telepatia, ma talvolta è stata realmente un fenomeno di telepatia; ciò si deve ammettere, poichè l’Aksákow cita casi nei quali si è chiaramente visto il fantasma o doppio del medio stesso o di persone vive assenti; la presenza del doppio del medio fuori del medio negli esperimerti spiritici sarebbe stata anzi più volte constatata appunto dalla fotografia e dalla riproduzione in gesso; vedi Aksákow (p. 104 e 613).E siccome il fantasma del vivente appare talvolta mentre il vivente è sveglio, non è sufficente garanzia della presenza di un defunto quella che domanda Hellenbach: che il medio sia sveglio. Poi può essere il fantasma di un assente.

L’altra concessione da fare è questa, che, se e quando pure vi sono fantasmi di defunti, questi possono non avere maggior realtà di quella che ne abbiano i fantasmi del viventi; il fantasma di un vivente, qualunque cosa