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ad una conferenza del capitano Volpi, egli promise 500 lire a chi nel termine di due mesi avesse ottenuto (senza un medio, s’intende) una fotografia simile; la sfida non fu accettata; pare che si siano provati, ma senza riuscire, a Monaco di Baviera1.
E, se non basta, gli spiriti si sono anche pesati; lasciando da parte le prove ottenute coi fratelli Eddy dal colonnello Olcott, che disgraziatamente si è compromesso dando retta alla Blavatsky (che la Società londinese per le ricerche psichiche ha dichiarato una ciurmatrice), vedete Aksàkow, p. 297.
Ora tutto questo non prova che i fantasmi siano le anime dei morti; non prova nemmeno che siano corporei; ma prova che sono obbiettivi, reali, in questo senso che sono qualche cosa fuori di noi; perchè la lastra fotografica non può esser allucinata, in questo senso che l’immagine del fantasma che essa ci presenta non può esser un effetto della sua immaginazione esaltata. I fantasmi fotografati saranno materia imponderabile, saranno forza, saranno movimenti, saranno, se volete, pensieri del medio (se il pensiero può trasformarsi in movimento), ma sono reali. Del resto, nulla è per noi più reale di così; perchè la materia nessuno sa cosa sia; e le qualità seconde o sensibili
- ↑ Per essere bene informati bisogna però leggere anche l’importante articolo On Spine Photographs della signora Sidgwik, nel VII volume dei Proocedings S. P. R., che mette in dubbio l’autenticità delle fotografie spiritiche.