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l’opinione di coloro, i quali non credono che questi fatti siano fatti, bensì imposture od allucinazioni nel senso ordinario della parola. E questi li chiameremo, quanto è alla nostra questione, scettici, sebbene in altre cose possano essere credenti, e ciecamente credenti. 2° Non tutti quelli che ammettono la realtà di questi fatti sono spiritisti; molti sostengono invece che i fenomeni così detti spiritici sono reali, ma non sono spiritici; che si possono spiegare colle sole forze o facoltà di uomini viventi, specialmente del medio; restando poi a determinarsi se si tratti di una forza organica o spirituale, individuale o collettiva, ecc. Quindi, a scanso di ambiguità, d’ora innanzi i fatti non li chiamerò spiritici, bensì, seguendo l’esempio dell’Aksàkow, medianici; e coloro che ammettono la realtà di questi fatti prodotti da una causa finora occulta, non li chiameremo tutti spiritisti, bensì, seguendo l’esempio del Kiesewetter, occultisti. 3° Nemmeno tutti coloro, i quali ammettono che questi fenomeni siano prodotti da spiriti senza corpo (o meglio senza carne), sono spiritisti; giacchè i teologi ortodossi e i teosofi, dei quali diremo a suo tempo, credono che nella massima parte dei casi questi fenomeni siano prodotti da spiriti non umani, bensì maligni ed inferiori: gli spiritisti sono una specie di questa classe, ma non sono tutta la classe. La teoria spiritica suppone non solo che i fatti siano reali (giacchè potrebbero ancora attribuirsi ad una forza organica), - non soltanto che sono spirituali (giacchè potrebbero attribuirsi allo spirito del medio o di altri uomini