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può agire fisicamente a distanza senza saper come, si potrà sostenere colla tradizione; ma la magia volontaria dell’incosciente è per lo meno tanto ipotetica quanto quella degli spiriti.
I partigiani della forza psichica non avrebbero dunque che questo scampo: di sostenere che, sebbene la magia dell’incosciente sia ipotetica quanto quella dei defunti, è però da preferirsi perchè spiega meglio i fatti, è più chiara, più intelligibile. Ma ciò mi sembra contrario al vero.
Certamente la spiegazione data dalle intelligenze occulte potrebbe non esser vera. Esse dicono di esser anime di defunti; di volerci avvertire che c’è una vita futura in cui subiremo le conseguenze di questa; e quanto ai mezzi, dicono di adoperare i fluidi del medio; che perciò hanno bisogno di confondere il loro corpo fluidico (o perispirito) con quello del medio, e che non possono farlo con tutti. La teoria del perispirito può non essere una rivelazione degli spiriti, ma un’eco della tradizione filosofica; infatti il perispirito c’era già, sotto altro nome, nel mediatore plastico proposto da Cudworth per risolvere il problema cartesiano della comunicazione delle due sostanze, materia e spirito; e questo era già nel corpo astrale o sidereo di Paracelso e degli occultisti del Rinascimento; e questo nel principio individuale (nephesch, se non erro) della Cabbala; e nel corpo spirituale di San Paolo; e questi nel corpo spirituale, sottile, immateriale, immagine dell’uomo, di cui parlano ripetutamente i filosofi alessandrini: e questi, checchè dica lo Zeller contro il Susemihl, possono averne