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fiore in una camera chiusa è un fenomeno che non può succedere, se non supponendo che il fiore passi attraverso i vetri senza perdere la sua coesione; o che sia decomposto prima in materia invisibile e ricomposto dopo; o che i fiori e i vetri non siano che allucinazioni fabbricate dai giardinieri e dai vetrai; o che la stanza non sia chiusa che pel nostro intelletto limitato, e che il fiore passi in una quarta dimensione dello spazio. Ora fenomeni simili noi non possiamo, nonchè produrli a volontà, nemmeno comprenderli. Quindi, per non attribuirli ad intelligenze fuori di noi, bisogna attribuirli ad una volontà umana, non solo ignorante, ma incosciente. Ma per aver ragione di farlo bisognerebbe provare che la volontà, anche ignorante ed incosciente, può far di queste cose, che una volontà illuminata dalla scienza non può nemmeno comprendere. E per provare che può farle, bisogna mostrare che ne fa naturalmente di analoghe: che produce fenomeni della medesima specie, per quanto piccoli. Ma non ci sono analogie le quali permettano di supporre che la forza psichica potesse trattare il fiore del Crookes o il carbone della mia matita come se non fossero materiali o non fossero nello spazio. Ci faranno forse esempi di fatti simili, ma nelle storie dei miracoli e della magia; sono sempre fatti accaduti in presenza di santi, streghe e fakiri, ed attribuiti a Dio, o al diavolo, o agli spiriti; sempre fenomeni considerati come soprannaturali, che hanno bisogno di essere spiegati come i medianici, ma non possono servire a spiegare i medianici. Che la volontà