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non si possa dimostrare sperimentalmente, esiste una forza psichica, cioè un’energia fisica a distanza del pensiero, la quale può servire a spiegare una parte dei fenomeni fisici della medianità; ammetto che in certi casi, rari fin che si vuole, il pensiero di un innamorato o di un morente può suonar un campanello, aprir una porta, ed anche scriver una lettera: e che quindi, come si è cercato di spiegare le prove intellettuali dello spiritismo attribuendo all’incosciente del medio quella che chiamano chiaroveggenza, e che io chiamerei telescopia, dei sonnambuli e dei morenti, così attribuendogli anche la telenergia dei morenti e dei sonnambuli, si può tentar di spiegare le prove fisiche, per evitar l’ipotesi poco naturale della comunicazione coi defunti. Ma, concesso questo, faccio osservare quanto segue:
Come i moti involontari non ispiegano che il fenomeno fisico della scrittura automatica, come i moti incoscienti non ispiegherebbero che le comunicazioni tiptologiche, cioè i picchj del tavolino ottenuti apparentemente col solo contatto, così la forza psichica non potrebbe spiegare che i fenomeni fisici della terza classe, per esempio la scrittura diretta. Ma i fenomeni della quarta classe non suppongono soltanto la possibilità di fare a distanza tutto ciò che si può fare da vicino colle mani e coi piedi; suppongono un’intelligenza che possa fare ciò che il medio e tutti gli uomini insieme non possono fare nè colle mani, na coi piedi, nè con alcuna macchina od istromento, e nemmeno capire come si possano fare. L’apporto di un