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automatica di una comunicazione di più pagine; che perciò bisognerebbe attribuirla ad una volontà incosciente. Ma della difficoltà di quest’ipotesi ho già ragionato nel capitolo decimonono; perciò non vi tornerò su, tanto più che con questa sola ipotesi non si spiegano i fatti delle altre classi.

Della spiegazione dei fenomeni della seconda classe non parlo che per non lasciar una lacuna. Si sa che il Faraday, il Chevreul, più recentemente il Carpenter, hanno creduto di spiegar i fenomeni fisici dello spiritismo come illusioni muscolari degli spiritisti; il tavolino gira perchè gli astanti, apponendovi le mani col desiderio e la speranza che giri, lo fanno girare senza accorgersene; è l'attenzione aspettante che genera dei moti incoscienti. Per questi, senza che il lettore sia obbligato a leggere i due volumi del conte Agenore di Gasparin sulle Tables tournantes, e poi le due dissertazioni del Thury sul medesimo argomento, si potrà fargli osservare in breve:

1° che nella sua propria esperienza non gli sarà mai accaduto di osservare dei moti incoscienti così forti, bensì tutt’al più gli sarà capitato di far girare fra le dita un lapis o una sigaretta senza accorgersene;

2° che questi moti incoscienti restano per loro natura ipotetici, perchè alla nostra asserzione che noi sentiamo di non farli si può risponder solo dicendo che forse è vero solo che non sentiamo di farli;

3° si può verificare che tenendo le mani sul tavolo, non si può, anche volendo, col solo stropicciar delle dita,