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una causa occulta; ma quando non riesce se non si domanda, debbo dire che la causa è un essere intelligente;
3º È vero che il medio è un essere intelligente; e che la sua dichiarazione che non li fa lui, e l’asserzione di un altro essere che dichiara di farli, possono essere false. Ma quando quest’altro mi dice: per provarvi che non sono il medio, io farò ciò che può fare un uomo, come scrivere o suonar il mandolino, ma a due metri di distanza dal medio, - e lo fa, - mi sembra che egli mi dia un prova convincente;
4º Quando poi aggiunge: per provarvi ch’io non sono un uomo come voi, farò una cosa che, nonchè il medio, ma voi tutti insieme non potrete, nonchè fare, neppure comprendere (come far passare un fiore attraverso al tavolo davanti al Crookes, o tracciare una croce attraverso a cinque fogli di carta, tenendo la matita colla punta in su), - e lo fa, - non so perchè non ammetterei che è un essere intelligente diverso da noi;
5º È vero che con tutto ciò, se non mi aggiunge una prova d’identità (che studieremo nel capitolo seguente), io non posso verificare se sia John King o se sia il diavolo; ma in ogni caso, siccome non lo vedo, credo di poter credere che è uno spirito.
Insomma, io credo che l’ostinarmi adesso a negare che vi siano degli spiriti, sarebbe un errore simile a quello che commettevo negando la possibilità dei fatti; e che, dopo tutto, la soluzione più naturale sia proprio di ammettere