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pieno d’acqua, un mandolino, più volte il candeliere; ha portato intorno un tamburello picchiandovi su, e porgendocelo, anche un pò ruvidamente, senza lasciarlo andare, perchè ci picchiassimo su noi, mentre egli lo teneva; ha portato al soffitto e agitato rapidamente un ventaglio. Nella penombra, essendo soli mio fratello, io, ed il medio, di cui tenevamo le mani, in una stanza mia nella quale il medio non era mai stato - in queste condizioni mio fratello, che era contro luce (più esattamente contro la poca luce che veniva da una finestra), potè vedere il mio ombrello traversar la stanza, ed io me lo sono sentito deporre sulla testa. In altra seduta, a Milano, con amici sicuri che tenevano il medio, in una camera nostra e colla luce, e dietro nostra domanda, vedemmo una sedia staccarsi dalla parete, avvicinarsi al medio, e più tardi tornarsene ad appoggiarsi alla parete. Del resto oramai tutti sanno in Italia che il Lombroso, e con lui quattro insigni alienisti, videro coi lumi accesi, un grosso mobile che stava a due metri circa di distanza, muoversi lentamente verso di loro, come fosse spinto da qualcheduno<ref>Nota alla 2.a ed. — Nelle sedute che si tennero ultimamente a Milano in casa Finzi colla Eusapia Palladino, — 1° allo scuro John King portava sul tavolo o portava via un tamburello, un campanello, un tasto elettrico, un bicchier d’acqua, un catino pieno di creta, e perfino una sedia del peso di dieci chilogrammi; vuotava le tasche dell’abito che avevo deposto su una sedia, e ci portava il contenuto; prendeva gli occhiali dell’uno e li portava ad un altro; con una cordicella, facendo un nodo complicato, legava il medio col