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del medio. Nell’incosciente si conservano anche le traccie delle impressioni non sentite.
9º Ma prendiamo un altro caso. Il general Drayson fu avvisato in Inghilterra medianicamente che un suo amico era morto da poco tempo, nella China; e inoltre che era stato decapitato, che il capo era stato conservato e il resto del cadavere gettato in un canale; le circostanze del fatto, che si possono leggere nell’opera di Aksákow (p. 503, ss.), escludono assolutamente che vi fosse stata una comunicazione qualunque per le vie normali; eppure non sembra un caso di telepatia, perchè un morente non poteva dire cosa si era fatto del suo cadavere; un fatto posteriore alla sua morte non può raccontarlo che dopo morte.
Ma possono averlo raccontato i vivi. Può esser impressione telepatica prodotta sul general Drayson e indirettamente sul medio da qualche altro ufficiale inglese, militante nella China, amico di lui e del defunto.
10º Ci vorrebbe dunque l’esempio di un defunto il quale dicesse una cosa ignota a tutti. Tale mi pareva l’esempio di quel defunto che, parecchi mesi dopo la sua morte, avrebbe palesato medianicamente a suo padre di non esser morto di malattia, ma avvelenato (Aksákow, p. 505, ss.); esempio non isolato1. In tali casi il solo
- ↑ Cfr. infatti ibid. p. 505, ss.; — e un altro caso nello Sphinx del Luglio 87, p. 39; — e sei rivelazioni di assassinj nella collezione inglese di apparizioni autentiche di defunti, secondo il Podmore, nei Proceedings S. P. R. VI, 234.