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Badiamo però che l’ipotesi continua a complicarsi; perchè bisogna ammettere: 1º l’azione di Jacobs sull’incosciente di Wolfe; 2° la suggestione mentale dell’incosciente di Wolfe su quello di Mansfield; 3° l’azione motrice dell’incosciente di Mansfield sulla sua bocca o sulla sua mano.
8º E poi, prendiamo un altro caso, raccontato nel quarto fascicolo dei succitati Annales des sciences psychiques. Un tavolino, attorno a cui sedevano quattro o cinque persone, dà segno, movendosi, della presenza di uno spirito. Si domanda: Chi sei? - Il tavolino risponde coi picchi alfabetici: Ben Walker, - Uno degli astanti, non il medio, conosce questo nome, e domanda: Ben Walker di San Luigi? - Sì. - Non sapevo che foste morto. Quando siete morto? - Il tavolo picchia tre colpi. - Vuol dire che siete morto tre giorni sono? - Sì. - E l’interrogante verificò che Ben Walker era morto tre giorni prima nella città indicata. E un caso simile mi fu raccontato privatamente.
Ora, ammettiamo pure che le impressioni dei morenti sui lontani non siano spirituali, e perciò istantanee; ma centinaia di esempi mostrano che sono così rapide che bisogna dar loro almeno la velocità delle vibrazioni eteree, la velocità della luce. Qui invece l’avviso fu dato tre giorni dopo.
Ma si può supporre che si tratti di impressione telepatica, rimasta latente per tre giorni nell’incosciente dell’amico di Ben Walker, e scoperta poi dall’incosciente