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cioè la chiaroveggenza, il presentimento, la telepatia. È opinione comune che, quando si pensa ad una persona senza motivo, sta poco ad arrivare; quindi il personaggio sonnambolico di un medio può annunciare delle visite. Il dottor Azam racconta nella Revue philosophique di essere stato testimone di due casi di chiaroveggenza di una sonnambula, domestica di un dottore, il quale se ne serviva per informarsi da lontano delle condizioni dè suoi ammalati; dunque il medico, di cui parla Wallace, ne differiva solo in quanto consultava un sonnambulo che aveva in sè stesso. C’è persino un bel caso, di un medico chiamato per telepatia, senza bisogno dell’intervento di un defunto; è il caso 285 delle Hallucinations télépathiques. Il conte Gonemys era maggiore medico nella flotta greca. Per ordine del Ministero della guerra fu mandato al presidio di Zante. Era a due ore circa dalla riva dell’isola, quando udì una voce interna che gli diceva con insistenza in italiano:«Va a veder Volterra». La frase fu ripetuta tante volte, che egli ne fu stordito. Sebbene avesse allora una salute eccellente, ebbe paura di quella che gli pareva un’allucinazione uditiva. Nulla gli faceva pensare al nome di Volterra, che abitava a Zante, e che egli non conosceva neppure, sebbene lo avesse veduto una volta, dieci anni prima. Giunto in paese ed all’albergo, fu subito visitato dal signor Volterra, disperato per una grave malattia di suo figlio, che invocava l’opera del medico.

Quindi anche nei casi, in cui la comunicazione medianica