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Come mai potevo averla conosciuta io? ma ecco che, qualche tempo dopo, discorrendo sulla mitologia indiana, della quale mi ero occupato anni sono, venni naturalmente, per associazione d’idee, a discorrere del culto del soma, cioè del liquore sacro, estratto dall'asclepias acida, o dal sarcostemma viminalis, di cui si trovano i nomi nel dizionario sanscrito dell’Accademia di Pietroburgo. È un caso affatto simile a quello dell’ aspleniurn ruta muralis, sognata dal Delboeuf. Questi sono esempi di casi in cui si ritrovano le traccie senza riconoscerle. Ma il bello è che si può, per così dire, riconoscerle senza saperlo. Cito a memoria dal Maury un esempio di cui garantisco soltanto le circostanze essenziali: la notte prima di mettersi in viaggio per rivedere il suo paesello, che da una ventina d’anni non avea veduto, sognò di incontrare un tale che gli disse: «Buon giorno signor Maury!» Maury disse all’incirca: «Scusate, buon uomo, ma non ho il piacere di conoscervi». L’altro, maravigliato e quasi offeso, declinò il proprio nome e cognome, disse che era un amico di suo padre, gli volle rammentare circostanze della sua fanciullezza in cui erano stati assieme. Tutto fu inutile; Maury si svegliò, ridendo di quell’originale che pretendeva di riconoscerlo. Ma quando fu giunto al suo paese vide per uno dei primi colui che in sogno lo avea riconosciuto; ma più vecchio che nel sogno, perchè egli l’aveva sognato quale l’aveva lasciato molti anni prima. Dunque nello sdoppiamento del sogno il suo incosciente avea rammentato e riconosciuto ciò che il suo io cosciente non sapeva più.