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perciò il Panizza ha fatto collocare i centri ottici), può toglierci la vista. Ma se in certi casi eccezionali quelli non sono più necessarj, perché questo lo sarà?

Per sostenere la necessità del cervello nella chiaroveggenza, il materialista non può più addurre che queste quattro ragioni: La prima, che nel sonnambulo il cervello c’è ancora. La seconda, che la chiaroveggenza può esser un fenomeno fisico, poichè può ridursi all’azione a distanza su un cervello; L’actio in distans e traverso il vuoto e la materia c’è anche nei fenomeni fisici (attrazione, magnetismo, elettricità, luce e calore), ed è appunto per spiegarla che i fisici hanno inventato l’etere. La terza è che la visione senza cervello è incomprensibile. La quarta, che il veggente deve essere qualche cosa e perciò materiale.

Ora queste quattro ragioni (e io non ne ho mai udite altre), non provano niente. Perchè, dal fatto che nel sonnambulo il cervello c’è ancora, non deriva punto ch’egli lo adoperi; sezionando un cadavere si può trovarci anche una palla di piombo che stava in quel corpo da anni, e ciò non prova che il vivente se ne servisse; non basta la presenza di una circostanza per dire che è una condizione. Quanto all’etere, se c’è per un cervello, ci potrà essere anche per uno spirito. E se la visione senza cervello è incomprensibile, la visione col cervello non è mai stata compresa da nessuno; o mi si indichi il trattato di fisiologia in cui è spiegata. E il veggente, se è qualche cosa, sarà materiale, ma ciò non vuol dire