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Insomma il medio scrivente può dire: «Io non so chi scriva; ma sento che non sono io; dunque fra me e lo spirito di un defunto, chi scrive sarà piuttosto lui, non io. E tanto più inclino a crederlo, se scrive precisamente che è lo spirito di un defunto». E a questo non si può rispondere che così: «La tua credenza, che non sei tu che scrive, può esser un errore; come gli uomini credono sentire che la terra non si muove, solo perchè non sentono che si muove, così tu credi di aver coscienza di non scrivere, solo perchè non hai la coscienza di scrivere; ma può darsi che tu scriva senza averne coscienza, ossia che chi scrive sia il tuo incosciente invece di un defunto. Ora quest’ipotesi è preferibile, perchè tu ti vedi, mentre il defunto non lo vedi». - Ma il medio può replicare: «Colla vostra ipotesi, faccio economia di uno spirito, ma non economia di personaggi; giacché restiamo sempre in due, io e il mio incosciente, che pensiamo separatamente. Ed il mio incosciente è un personaggio non meno ipotetico e non più intelligibile dello spirito. Il solo vantaggio della vostra ipotesi è che questo personaggio può non essere uno spirito, perchè posso prestargli un pezzo del mio sistema nervoso».