Pagina:Brofferio - Per lo spiritismo.djvu/180

un emisfero del suo cervello (anzi, pel materialista è quell’emisfero), e non sa nulla di ciò che pensa l’altro, se non ha la bontà di dirglielo; e quest’altro, invece di comunicargli direttamente il suo pensiero per mezzo del corpo. calloso e delle commissure, di dargli cioè la coscienza e l’intuizione di ciò che pensa, preferisce scrivergli. E si noti che per scrivergli bisogna che muova il braccio destro, del quale è padrone anche il medio cosciente, e perciò agisca su un centro motore comune, che obbedirebbe a due padroni, a meno che si voglia appunto considerare la scrittura automatica dei medi come una malattia del centro grafico, di uno dei quattro centri ipotetici del linguaggio (parlare, comprendere chi parla, scrivere e leggere).

S’aggiunga che l’incosciente del medio non è solo un essere pensante di cui il medio non ha coscienza, ma un essere pensante che non ha coscienza di sè; altrimenti il medio penserebbe con doppia coscienza, come nello strabismo può veder doppio; oppure il medio darebbe alloggio ad un vero parassita, a un vero vampiro, che lo ingannerebbe coscientemente. E questo essere, che pensa senza saperlo, crede d’esser un morto, invece di esser un pezzo d’un vivo, e vuol darlo ad intendere all’altro.

Ora so bene che i fisiologi possono rispondere colla solita ragione degli spiritisti: che sebbene una cosa sia inesplicabile, o almeno non ancora spiegata, può esser vera. Ma allora devono comprendere anche un’altra ragione: che, quando si spiega così poco, non bisogna respinger a priori le ipotesi degli altri.