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si riflette che un’immagine parziale di una realtà, della quale per ora sarebbe temerario perfino il dire se sia infinita o no; che il campo del possibile è molto più vasto di quello del nostro sapere, e che, per dirla con Shakespeare, ci sono sulla terra e nei cieli molte più cose di quelle che si sogna la nostra filosofia. Intanto lo studio della psicologia mi conduceva man mano al magnetismo, poi alla suggestione mentale, poi alla telepatia. Dalla telepatia allo spiritismo è breve il passo; e poco alla volta mi convinsi: 1º che i fenomeni spiritici sono reali; 2° che, tra le ipotesi che per ora si possono fare per spiegarli, la spiritica è la più probabile. E non giunsi a questa convinzione trascinato da motivi psicologici incoscienti, bensì facendo tre operazioni: 1° leggendo ciò che i principali spiritisti hanno scritto; 2° verificando i fatti coll’esperimento; prima, recandomi per un mese a Napoli, e assistendo a otto sedute del famoso medio Eusapia Palladino, onde verificare i fenomeni fisici1, poi per tre o quattro mesi a Milano con diversi medii tiptologici e scriventi per assicurarmi dei fenomeni intellettuali 3° pensandoci sù; e delle ragioni pro e contro mi sono reso chiaro conto, non lasciando che se l’aggiustassero fra loro ed accettando il risultato, ma contandole, pesandole, ed anche notandole man mano per iscritto, onde poterle confrontare. Così il mio libro si abbozzò di per
- ↑ Nota alla 2a ed. - Ora ho assistito ad altre sedute colla Palladino a Milano in casa del dott. Finzi.