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2° Credo poi che sarebbe tale anche per la fisiologia. La fisiologia vuole, e a ragione, che il pensiero abbia una base fisica. Perciò sembra che, mettendo l’intelligenza occulta nel medio, cioè in un organismo, ci mettiamo più d’accordo colla fisiologia. Ma, lasciando stare che, se lo spirito è incorporeo senz’esser immateriale, potrebbe offrire una base fisica invisibile, e che quindi la sola superiorità dell’incosciente sarebbe quella di offrirne una visibile, l’incosciente presenta alla fisiologia difficoltà di altro genere. Se si ammette un dualismo psichico nel medio, bisogna ammettere, in lui anche un dualismo fisiologico. Una funzione diversa, vuole un organo diverso; è questo il principio che conduce ora i fisiologi a localizzare le diverse funzioni pschiche in diverse parti del sistema nervoso.
E per localizzare l’incosciente, per fargli un posto nel cervello, c’è una ragione anche più forte della precedente, ed è che nel nostro caso non si tratta soltanto di funzioni diverse, ma di funzioni contrarie, anzi contradittorie, che assolutamente non possono star assieme. Mi spiego vedere i colori e udire i suoni sono funzioni diverse, ma non contrarie, per cui non sarebbe assolutamente necessario che il centro ottico fosse fuori del centro acustico; ma sentire il proprio pensiero e non sentirlo sono contradittori; quindi il centro incosciente deve esser fuori del cosciente. Nel caso di Félida X, che per quindici giorni è una persona e poi per un mese è un’altra, si può ammettere un solo cervello che è prima in uno stato e poi