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posso citarle qui, perchè non raccolgo fatti, ma ragiono sui fatti raccolti; quindi il mio dovere è solo di indicare al lettore le fonti in cui può esaminarli egli stesso. Perciò se non si fida del Wallace1 o dell’Oxon2 o dello Stead3, sebbene gli esempi odierni che citano siano spesso abbastanza documentati, sappia che la Società londinese per le ricerche psichiche, la stessa che ha già fatto la collezione dei Fantasmi dei viventi, sta raccogliendo una collezione che provi la realtà dei Fantasmi dei defunti. La raccolta procede lentamente, perchè la Società è molto scrupolosa (qualche spiritista dice perfino troppo schizzinosa), nel raccogliere e discutere i documenti. Intanto ha già mandato avanti tre importanti capitoli4 in cui espone ed esamina parecchie dozzine di apparizioni recenti che presentano qualcuno dei caratteri di autenticità che abbiamo indicati più sopra; e li discute con una prudenza che, se non è troppa per riguardo allo scetticismo della generalità dei lettori, è forse troppa pel cumulo di prove che già si hanno, per chi vuol vederle.

  1. Della realtà oggettiva delle apparizioni, tradotto in francese negli Annales des sciences psychiques, 1891.
  2. Spirit identity, Londra 1879. Oxon è pseudonimo di Stainton Moses, direttore del giornale Light.
  3. Real ghost stories, a record of autentic apparitions. Un volume che rappresenta il numero di Natale della Review of Reviews del 1891; e More ghost stories, che è il numero del capo d’anno 1892.
  4. Vedi articoli di Gurney, di Myers e della signora Sidgwik nel III, nel V e nel VII volume dei Proceedings of the Society for psychical Researche.