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lavorare, e se intanto la madre si sentiva chiamare da lui e mandava una delle figlie alla finestra a vedere se arrivasse, bisogna ammettere che tanto lui come la madre non hanno avuto una vera allucinazione, ma un’allucinazione vera (come il Taine definisce la sensazione stessa nel suo libro sull'Intelligenza); che se si può chiamarla, col Brierre de Boismont, allucinazione ragionevole, o, come la chiamano ora, allucinazione telepatica, si è solo perchè differisce dalle sensazioni ordinarie in quanto avviene a distanza maggiore dell’ordinaria; ma in realtà è una sensazione e non un’allucinazione. Ad ogni modo queste sensazioni a distanza o allucinazioni ragionevoli si cominciano ad ammettere da molti, e presto le ammetterranno tutti facilmente, perchè si spiegano fisicamente, come la suggestione mentale a distanza, coll’azione di un cervello su un altro, per mezzo di vibrazioni trasmesse dall’etere. La suggestione mentale da una parte e la lettura del pensiero dall’altra fanno comprendere, da una parte quella che chiamano Fernwirkung o far-working, e dall’altra quella che chiamano telepatia. Infine anche Edison sta cercando una combinazione di un fonografo e di un fotografo che permetta di udire, non solo, ma anche di vedere un individuo a distanza, e di assistere allo spettacolo della Scala dalla propria stanza; la cosa è teoricamente possibile. Non è a stupire che la natura superi Edison quanto l’occhio supera la camera oscura. E di casi simili a quelli della collezione inglese io ne so parecchi da fonte privata, e credo che sarebbe facile fare