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Lucano}} (Pharsal VI, 452, ss,). Scendiamo al medio evo e al Cristianesimo; chi mi sa dire quante sono le anime del Purgatorio venute a tormentare i mortali? E alle apparizioni dei morti hanno creduto molte persone colte anche nell’evo moderno, prima ancora di Swedenborg e dello spiritismo; il Kiesewetter ci dà una ricca bibliografia di coloro che ne hanno scritto nel sei e nel settecento. Il Cardano e Benvenuto Cellini avevano facoltà medianische: quello dice di aver parlato cogli spiriti elementali, questo racconta di aver evocato spiriti maligni (nel libro II dell’Autobiografia). E il popolo ci crede ancora, specialmente nelle campagne, e specialmente le donne. E lo sciamanismo, cioè la religione dei Mongoli, e in genere dell’Asia settentrionale, non è altro che magia spiritica. E tutti i selvaggi credono agli spiriti, a quanto dicono gli esploratori. Insomma pare che i revenants siano stati veduti in tutti i tempi e paesi. E, si noti bene, non c’è concordanza solo nei fatti raccontati, ma in tanti particolari dei fatti, che non si può credere che siano tutti inventati; le storie recenti di villaggi di pescatori o carbonari contengono particolari che si trovano in libri antichi, e rari, e scritti in latino o in greco.«Il carattere e il tipo delle apparizioni di fantasmi, dice Schopenhauer, è così determinato e speciale, che chi è esperto, al solo leggere una di queste storie, può giudicare se è inventata, o fondata su un’illusione ottica, o una vera visione.» E a questo proposito il Du Prel cita con ragione le parole scritte da un pezzo dal Glanvil nel suo Sadducismus triumphatus: «