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composti sempre più elevati, sia nelle cellule, o nei plastiduli, o negli atomi, come finiscono per fare Huxley e Häckel, come facevano Leibnitz e Glisson, e prima di loro Bruno e Campanella, e come inclinava a fare lo stesso Epicuro, accordando una certa spontaneità di movimento agli atomi, per spiegare il libero arbitrio dell’uomo che è fatto di atomi. Ma con tutto ciò non vediamo una ragione per accordare un’anima immortale a tutte quante le molecole che ci sono state e ci saranno; nè per accordare un’anima all’uomo soltanto, a meno di dar retta alla filosofia dei seminarj, e credere egoisticamente che, siccome a noi Dio ha dato la ragione, così deve darci anche l’immortalità. Anzi non solo non vediamo una ragione (biologica, s’intende), perchè l’uomo sia dotato di un’anima immortale, ma ne vediamo una perchè non lo sia; ed è che ciò sarebbe un’eccezione alle leggi di natura; eccezione che per la morale dovrebbe essere una ingiustizia; eccezione che per la biologia sarebbe una violazione del principio di analogia, che tutti gli esseri sono eguali davanti alle leggi di natura. Per la biologia moderna, o non c’è anima, o tutta la materia è animata; ma non ci sono anime individuali. Dunque lo spiritismo non può andar d’accordo colla biologia moderna; essa sconvolgerebbe tutta l’attuale teoria sul mondo organico.

L’altro principio della biologia, correlativo al precedente, è quello di continuità; la natura non fa salti da un essere all’altro; procede per evoluzione, per un progresso graduale dall’inferiore al superiore, dall’omogeneo