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quello che tiene insieme la compagine del mio corpo sia io, che ho interesse a vivere; che io non sia questa compagine stessa, e che la coscienza delle mie opinioni non risulti dallo scrutinio di un plebiscito. Ma se l’unità dell’organismo richiedesse un’anima nella glandola pineale od altrove, ce ne dovrebbe esser una anche in un cane, in una pianta; poi, siccome anche un cristallo è un individuo, in cui la disposizione delle molecole è subordinata al disegno del tutto, ci dovrebbe essere un’anima anche nel centro geometrico di un cristallo; e perchè le molecole di una pietra stessero solidamente insieme, ci vorrebbe un’anima nel loro centro di gravità; ce ne vorrebbe una anche in una goccia d’acqua; e sia come una molecola d’acqua è un’associazione di tre atomi, uno d’ ossigeno e due d’idrogeno, che si muovono uno intorno all’atro, ci vorrebbe un’anima nel loro centro di rivoluzione. Ci vorrebbe un’anima per uno Stato; ci vorrebbe un’anima per un sistema planetario. Ci vorrebbe insomma un’anima per ogni cosa composta, per ogni combinazione. E tutti i composti, anche gli organici, anche i pensanti, si logorano e muoiono; dunque la causa della coesione, della vita e del pensiero, a giudicarne dagli effetti, non è immortale. E tutti i corpi, anche gli organismi, anche i senzienti, si decompongono in altre unità; dunque la causa della coesione, della vita e del pensiero non è semplice. Dunque bisogna dire invece che la natura di tutti i composti deriva dalle proprietà dei loro elementi; che la composizione deriva dalla tendenza degli elementi