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la suggestione di esseri che non siano uomini viventi: allora, se non si vogliono tirare in ballo anche bestie viventi, come il lupo mannaro o i cani e le scimmie sapienti, bisogna ammettere la suggestione di esseri incorporei, o almeno che non hanno un corpo come il nostro, cioè di spiriti; e, per allontanarci il meno che si può dal medio, bisognerà suppor prima gli spiriti dei nostri simili, cioè degli uomini defunti. È la teoria spiritica.

6° E solo quando questa non basti bisognerà ricorrere agli spiriti di altri esseri, che mai non fur vivi, di esseri che non abbiamo mai veduti. Pure anche questa teoria dovrà essere discussa, non perchè abbia alcuna probabilità, ma perchè è sostenuta da numerosi partigiani; bisogna discutere anche con quelli che hanno manifestamente torto. Partigiani di una teoria di questo genere sono quei teosofi i quali, come il Papus, attribuiscono i fenomeni medianici ad elementali, cioè a spiriti inferiori, non umani, a larve, lemuri e folletti, abitatori degli elementi. Questi abitanti degli elementi, adottati dalla filosofia platonica, studiati dagli alessandrini, fatti conoscere in Europa verso il 1100 insieme alla logica bizantina dal Michele Psello, e ammessi poi da Tritemio Agrippa e sopratutto da Paracelso, sono gli autori dei fenomeni medianici secondo il Papus, la Besant e altri teosofi1.

  1. Per notizie storiche su questi esseri, veder Die Elementarwesen di Haussen (pseudonimo di Kiesewetter), nello Sphinx del settembre 1887.