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È l’ipotesi che fanno coloro i quali non hanno mai preso parte agli esperimenti.
2° Ammesso che i fenomeni esistano, si ricorre all’ipotesi dell'impostura, e si dice che sono prodotti dal medio scientemente.
3° Quando poi si ammette che non sono nemmeno imposture, si tenta di ricorrere ad un’ipotesi la quale ci permetta di credere che, ad ogni modo, è sempre il medio solo che fa tutto; che egli non è soltanto necessario, ma anche sufficiente. Perciò quelli che, ammettendo la realtà dei fenomeni medianici, hanno voluto spiegarli colla massima economia di meraviglioso, hanno dovuto supporre nel medio non soltanto l’energia fisica necessaria a produrre il fenomeno, ma anche l’intelligenza che la dirige; e, poichè il medio non ne sa niente, ad attribuirgli, ora sotto un nome, ora sotto un altro, un’intelligenza incosciente. Una rassegna di quelli che, prima dell’Hartmann, hanno voluto spiegare i fenomeni medianici con una forza psichica occulta ed incosciente del medio, ci è fornita dall’Aksàkow, nelle prime pagine del suo Animismus und Spiritismus; ma per completarle colle spiegazioni analoghe degli autori antichi e degli autori tedeschi, il lettore può consultare il Kiesewetter (Die Theorie von der psychischen Kraft im Verlauf der Weltgeschichte, nei volumi XII, XIII, XIV dei Psychische Studien, e il nono capitolo della sua Geschichte des neueren Okkultismus).
4° Quest’ipotesi riuscendo insufficiente, perchè l’intelligenza occulta mostra di sapere delle cose che il medio