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e non arriva a decifrare il suo scritto senza l’aiuto degli astanti. E ciò che diciamo del medio scrivente vale per tutti i medii. In tutti c’è pensiero senza coscienza e movimento senza volontà.

Ora questo è un fatto strano. E, per le ragioni che abbiamo dette più sopra, non possiamo liberarcene supponendo impostura nel medio o allucinazione in noi.

Dunque bisogna ammettere il fatto; dunque anche la conseguenza logica del fatto. Qual’è questa conseguenza? Poichè il medio non ha coscienza di volere nè di pensare, ne viene che non sappiamo più chi è che vuole e che pensa il fenomeno spiritico; che l’essere intelligente che lo produce è occulto. Poichè da una parte il medio è necessario, ma d’altra parte è incosciente e passivo, bisogna ammettere da una parte che l’energia fisica, con cui è compiuto il fenomeno, è d’origine biologica e viene dal medio e costituisce o fa parte della medianità; ma che d’altra parte non sappiamo donde venga l’intelligenza.

Si noti che questa è precisamente l’opinione del Crookes, che il Kiesewetter mette a torto fra i partigiani della forza psichica; invece, secondo la teoria del Crookes, «il medio, o un dato numero di persone riunite in circolo, come un tutto, hanno una forza, una potenza, una virtù, un dono, esercitano un’influenza, per cui esseri intelligenti sono in grado di produrre i noti fenomeni. Altre teorie poi direbbero chi siano questi esseri intelligenti. Ciò che è certo si è che il medio ha un quid, che un individuo comune non ha, a questo quid si dia un nome o