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solennemente la messa, fue la damigella per mano di due vescovi, et da molti signori accompagnata, condotta sopra il palco. A Roderigo, vedendo tanto popolo et sì ricco apparato, pareva la più nuova cosa del mondo et la più strana; et non sapendo quello che ne dovesse riuscire, stava come trasognato fra sè medesimo dicendo: che cosa è questa? Pon mente che questo villano asino vorrà sbigottirmi con questo altare et con queste croci, ma io lo gastigherò per ogni modo. Gianmatteo accostatosi all’orecchio delladamigella, di nuovo cominciò a pregar Roderigo che se n’andasse; al quale egli, sorridendo, disse: mai sì: io me n’andrò per questi tuoi begli apparati; fa pur ciòche tu vuoi, che io non me ne voglio andare, anzi ci voglio io stare, acciocchè il re ti faccia impiccare. Allora a Gianmatteo non parve di tardar più; perchè fatto cenno col cappello a’ suonatori, tutti ad un tempo cominciarono a suonare, in maniera che n’andava il romore insino al cielo. Il che udendo Roderigo, alzati alquanto gli occhi, di-