indemoniata; ed essendo pervenuta alle orecchie del re, dopo molte sperienze fatte in vano, la fama di Gianmatteo, mandó per lui a Firenze; il quale giunto a Napoli, dopo fatte le solite cerimonie, liberò la figliuola del re; et avuto un presente di forse sei mille ducati, a casa se ne ritornò, et indi a pochi giorni presa casa in Firenze, a uso di cittadino si pose a godere delle ricchezze acquistate pel mezzo di Roderigo, non più curandosi di femmine spiritate. Standosi adunque Gianmatteo con la masnada sua tutta in santa pace, avvenne che Roderigo nella figliuola del re di Francia si mise; et non trovando alcuno che la deliberasse, fu ricordato al re per lo ambasciator di Firenze, Gianmatteo. Onde fatto scrivere alla signoria che lo mandasse in Francia, così su fatto. Giunto adunque Gianmatteo alla presenza del re, et intesa la bisogna, si volle scusare, dicendo non saper più l’arte, dicendo che v’erano de’ spiriti tanto maligni, che non temevano li maestri, et che egli dubitava che quello fosse de’ più