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poterlo fare senza rispetto alcuno, et non altrimenti che ad un famiglio li comandava, appresso quando da lui cosa alcuna ch’ella volesse, negata le veniva, con le più villane et ingiuriose parole che mai si udissero o dicessero proverbiandolo. Le quai cose a Roderigo erano di grandissima noia cagione: pur nondimeno risguardo avendo al suocero, a’ cognati et al parentado tutto ma molto più forzato dallo ardentissimo amore che egli le portava, et oltre di ciò, per la obbligazione che egli aveva fatta a Plutone, ogni seccagine, ogni scellerata et disonesta maniera della donna pazientemente sosteneva. Et avvenne, che oltre le infinite spese che egli faceva, sì nel vestirla ogni giorno di nove foggie, come in Firenze si costumava, sì eziandio in contentar ogni suo strano appetito, che egli fu costretto, vor lendo aver pace seco, di mandare l’uno de’ fratelli di lei con una grossa ragione di panni in Levante, l’altro con drappi in Ponente, al terzo aprire in Firenze un battiloro, nelle quai cose egli dispensò la