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alcuna che in simile accidente si potesse desiderare: nè stette guari dappoi sposata la Ermellina, che così si chiamava la sposa, che dimesticandosi et praticando co’ più nobili uomini di Firenze, egli talmente ambizioso divenne, et sì gli cominciarono a piacere gli onori et le pompe del mondo, che incredibil quasi sarebbe a credere. Onde et a spesso metter tavola, et a donare fuor di misura si diede, et appresso, il che molto maggior danno et noja gli recava, sì fieramente della moglie s’innamorò, che qualora egli non la vedeva ne menava smanie, ne averebbe potuto vivere, se per avventura l’avesse veduta stare di mala voglia o trista. Ora aveva monna Ermellina portato nella casa di Roderigo insieme con la nobilitàet bellezza sua, tanta superbia, che non ebbe giammai tanta Lucifero; et Roderigo che l’una et l’altra provata aveva, quella della moglie di gran lunga estimava maggiore, la qual molto più crebbe poi ch’ella s’avvide dello amore che il cattivello marito le portava. Onde come colei, cui pareva